Barilla Center for Food & Nutrition lancia la sfida ai ricercatori per l’Agrifood del futuro

Il BCNF promuove una iniziativa progettata per sviluppare la ricerca di nuove pratiche per l’agricoltura, per favorire lo sviluppo di nuove abitudini alimentari, per un cibo migliore e nello stesso tempo sostenibile e per continuare e vincere la lotta allo spreco alimentare

Pubblicato il 02 Set 2017

Barilla

Mauro Bellini @mbellini3 Linkedin

Sano, equilibrato, piacevole, innovativo e nello stesso tempo sostenibile. la sfida per il cibo del futuro è aperta e passa anche dalla capacità delle imprese come Barilla di spingere e stimolare la ricerca. In questo caso la sfida la lancia il Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) che con un concorso rivolto ai giovani ricercatori chiede di pensare e inventare il cibo che ci possa accompagnare nel prossimo Millennio nel rispetto del nostro Pianeta.

E la sfida è raccolta da 50 ragazzi che arrivano da diverse parti del mondo e che lavoreranno per trovare una soluzione ai danni che le nostre scelte alimentari e, conseguentemente, le attività dell’agricoltura stanno causando al Pianeta.

Il ruolo del Precision Farming e dell’Agrifood

E l’agricoltura in particolare è chiamata in causa in questa sfida. Il cibo è sì al centro di questo progetto ma il ridisegno delle attività agricole, della produzione, di un settore, come il Primario, che ha urgente bisogno di una radicale trasformazione e che con lo Smart Agrifood, il Precision Farming, l’introduzione e lo sviluppo di progetti di innovazione basati sullo studio dei consumi permettono già di lanciare lo sguardo su scenari di reale sostenibilità.

I ricercatori arrivano da tanti e diversi paesi e portano competenze e sensibilità diverse: Kenya, USA, Germania, Canada e ovviamente Italia su un progetto sostenuto dal Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), dall’Università di Parma e dalla Wageningen University and Research, che li metterà alla prova sulla individuazione di nuove pratiche di Agricoltura per cambiare i sistemi di produzione in modo equilibrato con le necessità dei consumatori e quelle del pianeta.

I ricercatori, divisi in gruppi di lavoro, lavorano per proporre soluzioni concrete. Al termine della prova, il miglior progetto verrà selezionato da una giuria composta da esperti di agricoltura, operatori del settore, manager di imprese alimentari, studiosi nel settore del food e dell’alimentazione. L’idea vincente sarà presentata alla platea dell’8° Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione organizzato dalla Fondazione BCFN previsto a Milano i prossimi 4 e 5 dicembre 2017. 

Overshoot day raggiunto il 2 agosto!

Il progetto nasce anche dal senso di allarme che arriva dal fatto di aver raggiunto già il 2 agosto il pericoloso overshoot day, vale a dire il giorno che sancisce l’esaurimento dell’intero budget annuale di risorse naturale per il proprio sostentamento e che dunque impone all’umanità stessa di ricorrere alle “scorte”. Una situazione di allarme che deve essere risolta con interventi quanto sulla qualità della produzione. Il tutto e sempre nella prospettiva di una maggiore conoscenza delle risorse e dei consumi stessi. Non ultima poi la necessità di agire e incidere sulle nostre stesse abitudini alimentari.

Per il mondo dell’agricoltura la sfida è anche quella della competitività, la risposta alla sostenibilità arriva anche dalla capacità di rispondere in modo più adeguato a una domanda in grande evoluzione e che necessità prima di tutto di analisi e di conoscenza.  Proprio a questo proposito la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, in collaborazione con l’Economist Intelligence Unit, ha creato il Food Sustainability Index (FSI), un Indice che si pone l’obiettivo di analizzare il «cibo è migliore», sia per quanto riguarda la qualità, sia per quanto attiene la sostenibilità in termini di produzione e sostenibilità. Oltre ad analisi fondamentali per proseguire la lotta agli sprechi alimentari. Il Food Sustainability Index analizza i dati di oltre 25 Paesi che coprono qualcosa come i 2/3 della popolazione mondiale e l’87% del PIL globale.

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