Agricoltura eco-sostenibile: ENEA premiata per gli studi sul vertical farming

A rendere ENEA meritevole del premio sono stati gli studi innovativi nel campo delle serre verticali basate sulla coltivazione idroponica di specie vegetali senza consumo di suolo e ricorso a pesticidi, innovazioni ecosostenibili che contribuiscono a promuovere l’agricoltura del futuro a impatto zero sulle risorse

Pubblicato il 07 Ott 2019

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L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico (ENEA) è il vincitore della quarta edizione del premio dell’associazione Alba (Ambiente, Lifestyle, Benessere ed Alimentazione). L’ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica, si è aggiudicata il premio per la ricerca nell’ambito delle innovazioni ecosostenibili.  A rendere ENEA meritevole del premio sono stati gli studi innovativi nel campo delle Vertical Farm, le serre verticali basate sulla coltivazione idroponica di specie vegetali senza consumo di suolo e ricorso a pesticidi.

La prima Vertical Farm italiana è stata presentata da ENEA a EXPO Milano 2015: un prototipo che consisteva in una serra verticale di 5 metri d’altezza adibita alla coltivazione di lattuga e basilico, con un rendimento quasi doppio rispetto alle colture tradizionali (da 6 a 14 cicli di raccolta/anno per l’insalata) e un risparmio del 95% di acqua (2 litri per un 1kg di lattuga contro i 40-45 litri/kg in un campo).

Verso l’agricoltura del futuro con il Vertical Farming

“La Vertical Farm rappresenta una delle soluzioni dell’agricoltura del terzo millennio per la produzione di ortaggi fuori suolo, multistrato, a ciclo chiuso integrale, cioè con riciclo totale dell’acqua e dei fertilizzanti, in ambiente protetto e climatizzato, senza utilizzo di pesticidi e insetticidi. Trattandosi di una vera e propria fattoria che si sviluppa in verticale e che nasce dall’idea di concepire la coltivazione come un’attività indipendente dal terreno, ci permette di promuovere l’agricoltura del futuro a impatto zero sulle risorse” spiega la ricercatrice ENEA Gabriella Funaro che ha ritirato il riconoscimento.

Oltre a richiedere meno spazio rispetto a una coltivazione tradizionale, le coltivazioni non necessitano di suolo, ma solo di acqua e di elementi nutritivi. “Questo sistema chiamato idroponico consente alle piante di crescere in substrati alternativi alla terra – come ad esempio la torba pressata, l’argilla espansa o la lana di roccia – con minimi quantitativi di acqua a riciclo continuo nella quale sono disciolte soluzioni nutritive. La crescita delle piante è assicurata dall’illuminazione a LED che replica le condizioni naturali e accelera la fotosintesi clorofilliana” conclude Funaro.

Il vertical farming come strumento di sviluppo delle città del futuro

Il premio ALBA, che nelle ultime edizioni è stato assegnato all’Arma dei Carabinieri e all’enciclica “Laudato Sii” di Papa Francesco, inaugura una serie di iniziative che coinvolgono ENEA e il vertical farming, insieme a Idromeccanica Lucchini, Università di Padova, Advance Srl, Assindustria Veneto, Coldiretti Padova, Parco Scientifico e Tecnologico Galileo.

Una di queste è RI-GENERA con cui si vuole promuovere la riconversione di edifici dismessi nelle città in serre verticali a km Zero. L’idea alla base è che per ogni ettaro di terreno orizzontale se ne potrebbero ricavare molti altri in verticale, più produttivi di quelli tradizionali perché le colture sono a ciclo continuo e non condizionate dalla stagionalità.

L’iniziativa verrà presentata ufficialmente al convegno “Città a misura di futuro – Rigenerazione e sviluppo” a Padova il 16 ottobre 2019. In questa occasione ENEA metterà a disposizione due sistemi di vertical farming denominati BoxXLand e Arkeofarm, entrambi adatti all’installazione in edifici esistenti e messi a punto insieme a Idromeccanica Lucchini.

A proposito di Rigenerazione urbana leggi il servizio La Smart City Platform di Ravenna punta a rigenerare la darsena e la città partendo dal digitale

Immagine fornita da Shutterstock.

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