Food Waste

L’e-commerce salvacibo Bestbefore contro food waste e climate change

Bestbefore è l’e-commerce anti-spreco dedicato alla vendita di prodotti imperfetti, di fine stock e in scadenza ravvicinata che, grazie all’algoritmo di proprietà, propone scontistiche dedicate e contribuisce alla lotta allo spreco alimentare e al cambiamento climatico

Pubblicato il 14 Lug 2022

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Il cambiamento climatico imperversa tra temperature al di sopra della media e scarsità di risorse, mentre lo spreco alimentare continua a costituire uno dei più grandi problemi dell’umanità, con risvolti economici, sociali e ambientali. Solo in Italia ogni anno buttiamo circa 7 miliardi di euro di cibo (30,956 kg annui in media pro capite) a cui si aggiunge lo spreco di energie e risorse naturali dovuto alla produzione e allo smaltimento degli alimenti. La connessione tra emergenza idrica e spreco alimentare è da ricercarsi nelle risorse che vengono impiegate per la produzione, la distribuzione e lo smaltimento del cibo, naturali e quindi limitate e minacciate sempre più dal cambiamento climatico in corso.

Interviene in questo contesto Bestbefore, l’e-commerce anti-spreco fondato da Nikas Bergaglio nel 2020 che sta aprendo ora il capitale a nuovi investitori e punta a raggiungere il milione di ricavi entro il 2025. A partire da novembre 2020, data ufficiale di lancio, Bestbefore ha venduto un totale di 4000 prodotti a 3000 clienti e, in totale, ha contribuito al salvataggio di 1.5 tonnellate di cibo per oltre 10.000 kg di CO2 compensata, raccogliendo sulla sua piattaforma 30 produttori totali. Per i prossimi anni, gli obiettivi sono l’apertura di un business sul Lago Maggiore e il lancio dell’app iOS e Android (2023), l’espansione del business in nuove città (2024) e l’inaugurazione di un supermercato a Torino (2025).

L’e-commerce dei prodotti imperfetti, di fine stock e in scadenza ravvicinata

Bestbefore, come suggerisce il nome, è l’e-commerce dedicato alla vendita di prodotti imperfetti, di fine stock e in scadenza ravvicinata, che grazie a un algoritmo di proprietà è in grado di produrre scontistiche dedicate per questi prodotti, garantendo una seconda vita agli alimenti e quindi un guadagno sia per il produttore che per il consumatore finale. Bestbefore funziona così: una volta ritirato dal produttore, il prodotto resta in vendita per sette giorni, per un massimo di tre lotti a prodotto, e l’algoritmo comincia a calcolare lo sconto. Si comincia dal 5% per arrivare poi fino al 50%, ma se il prodotto rimane invenduto viene rimosso dal sito.

“Stiamo vivendo un periodo drammatico in termini di emergenze climatiche e sociali, che come spesso accade nella storia sono strettamente correlate. Dal nostro piccolo osservatorio abbiamo notato negli anni una crescente sensibilizzazione nei confronti della lotta allo spreco alimentare, molto accentuato in Italia ma non solo e con ingenti ripercussioni sulle persone e sul pianeta” commenta Nikas Bergaglio, 33 anni, CEO di Bestbefore “Cerchiamo di incontrare i bisogni di tutti con questo servizio: da un lato del cliente, che cerca di risparmiare sull’acquisto di generi alimentari di qualità, soprattutto di artigianato, e di non sprecarli, e da un lato delle aziende che traggono vantaggio dalla vendita di prodotti che altrimenti rimarrebbero invenduti. E lo facciamo privilegiando sempre la qualità e il produttore, che per noi sono imprescindibili”.

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Sei consigli di Bestbefore per ridurre lo spreco alimentare

Di seguito qualche consiglio per ridurre lo spreco alimentare a casa propria e fare ciascuno la propria parte nella lotta al cambiamento climatico:

1. Prima di fare la spesa, controllare il frigo e stilare una lista degli alimenti mancanti da acquistare in modo tale da non acquistare prodotti inutili o in eccesso che andrebbero poi a male;

2. Attenzione alla scadenza: al supermercato, prediligere gli alimenti che stanno per scadere così da non lasciarli sullo scaffale ma consumarli finché sono ancora in buono stato;

3. Ingegnarsi in ricette svuota-frigo con cui cucinare ciò che è rimasto nella dispensa, in modo da non riempire il frigo di alimenti che non si riescono a consumare e da differenziare la propria alimentazione;

4. Evitare le “spesone” e fare invece acquisti più contenuti e pensati in base alle proprie esigenze di pranzi e cene. Se è vero che questa scelta può a volte andare a discapito della comodità, è anche vero che così facendo si evita di riempire il frigo di alimenti che non si fa in tempo a cucinare e che andranno poi buttati;

5. Eliminare o ridurre gli alimenti e le bevande “idrovore”, primo fra tutti la carne (per un kg di carne bovina servono oltre 15.000 litri di acqua in media a livello globale), seguita dai formaggi, lo zucchero, il latte, il vino e molti altri la cui produzione richiede un ingente consumo di acqua;

6. Affidarsi a e-commerce, app e realtà che contribuiscono alla lotta allo spreco alimentare per acquistare prodotti imperfetti, di fine stock e in scadenza ravvicinata ma ugualmente buoni e sani.

“Lo spreco alimentare è un fenomeno dannoso che racchiude in sé molti più risvolti di quelli che vediamo nel breve termine, per esempio lo spreco delle risorse naturali utilizzate per la produzione, in primis l’acqua, del cui valore ci rendiamo conto solo adesso che stiamo vivendo la peggiore siccità degli ultimi tempi. Se ognuno di noi facesse la sua parte, evitando di far andare a male gli alimenti o consumando anche quelli che apparentemente sono imperfetti, potremmo arginare una situazione che peggiora di giorno in giorno, che coinvolge tutti, dal produttore al consumatore, e che ci chiama in causa direttamente”, conclude Bergaglio.

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