UE

Dalla Commissione, una deroga alla PAC per sostenere la produzione di cereali

La deroga è temporanea, limitata all’anno di rivendicazione 2023 e a quanto necessario per affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza alimentare globale e si stima che rimetterà in produzione 1,5 milioni di ettari di cereali rispetto ad oggi

Pubblicato il 25 Lug 2022

deroga PAC

A seguito di una richiesta degli Stati membri dell’UE, la Commissione ha proposto una deroga temporanea a breve termine alle norme sulla rotazione delle colture e sul mantenimento delle caratteristiche non produttive sui seminativi previste dalla politica agricola comune (PAC) per aumentare la produzione di cereali. Si stima che tale misura rimetterà in produzione 1,5 milioni di ettari di cereali rispetto ad oggi e che ogni tonnellata di cereali prodotta nell’UE contribuirà ad aumentare la sicurezza alimentare in tutto il mondo. 

Rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari 

L’invasione russa dell’Ucraina ha innescato un forte aumento dei prezzi delle materie prime e ha un impatto sull’offerta e domanda di prodotti agricoli a livello globale. In particolare, la produzione globale di grano è a rischio sia per lo shock dell’offerta derivante dalle dimensioni della quota dell’Ucraina e della Russia nei mercati del grano sia per i costi di input, in particolare per il gas naturale, i fertilizzanti azotati e l’ossigeno.  

L’impatto di tale misura dipenderà dalla scelta fatta dagli Stati membri e dagli agricoltori, ma ha il potenziale di massimizzare la capacità di produzione dell’UE di cereali destinati ai prodotti alimentari. La proposta della Commissione sarà inviata agli Stati membri dell’UE prima di essere formalmente adottata. 

Deroga PAC: occorre rispettare biodiversità e qualità del suolo 

È importante considerare che tali norme rientrano nelle BCAA (Buone condizioni agronomiche e ambientali) e mirano a preservare il potenziale del suolo e migliorare la biodiversità in azienda nell’ambito della sostenibilità a lungo termine del settore e di mantenere il potenziale di produzione alimentare. Una condizionalità che tutti gli agricoltori che ricevono pagamenti della PAC devono rispettare. 

Per questo, la deroga PAC è temporanea, limitata all’anno di rivendicazione 2023 e a quanto necessario per affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza alimentare globale, derivanti dall’aggressione militare russa contro l’Ucraina, escludendo quindi la piantagione di colture tipicamente utilizzate per l’alimentazione degli animali (mais e soia). 

Forte la direzione verso un’agricoltura resiliente e sostenibile 

Certo è che la Commissione mantiene il suo pieno impegno a favore del Green Deal. Per questo, la proposta di deroga è il risultato di un equilibrio tra la disponibilità alimentare globale e l’accessibilità economica, da un lato, e la protezione della biodiversità e della qualità del suolo, dall’altro. 

Nonostante la straordinarietà della situazione per quanto riguarda la sicurezza alimentare, occorre continuare la transizione verso un settore agricolo resiliente e sostenibile in linea con le strategie Farm to Fork e Biodiversity e la legge sul ripristino della natura. 

Si prevede che gli Stati membri che si avvalgono delle deroghe PAC promuovano gli ecoschemi e le misure agroambientali programmati nei loro piani strategici della PAC. La sostenibilità a lungo termine del nostro sistema alimentare è fondamentale per la sicurezza alimentare. 

L’impegno per la sicurezza alimentare 

Per affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza alimentare a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, la Commissione ha risposto con diverse iniziative compreso l’utilizzo della riserva di crisi agricola per alleviare le difficoltà degli agricoltori europei più colpiti. 

In relazione all’aiuto all’Ucraina, è stato fornito sostegno agli agricoltori per continuare la produzione e riprendere le esportazioni di grano e il lavoro sulle “corsie di solidarietà” sta iniziando a portare risultati. Recentemente, la Commissione ha lanciato il meccanismo europeo di crisi per la sicurezza alimentare noto come European Food Security Crisis Mechanism (EFSCM) per migliorare la preparazione collettiva a tali rischi, insieme agli Stati membri e agli operatori della filiera alimentare. 

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