Effetto Covid sul Food & Beverage: colpo d’acceleratore sul digitale

L’emergenza provocata dalla Pandemia ha spinto le aziende del settore a utilizzare sempre più servizi digitali. I risultati dello studio Reply basato sui dati Trend Sonar

Pubblicato il 16 Mar 2021

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Come è accaduto in molti altri settori di business, anche il Food&Beverage ha ricevuto dall’emergenza Covid una spinta importante nella direzione della digitalizzazione. A certificarlo è un recente studio pubblicato da Reply nato dall’analisi dei dati della piattaforma di monitoraggio Trend Sonar. Secondo lo studio in Europa nel 2020 l’interesse degli utenti per i servizi di consegna online è cresciuto nel 2020, l’anno dell’esplosione della pandemia, del 140%, e in Italia ha registrato una crescita superiore alla media, pari al 180%, contro il +68% della Germania e il +113% della Francia, ma inferiore al +198% del Regno Unito. Questo non è però bastato a far aumentare il dato complessivo dei consumi, che proprio a causa dei lockdown che si sono susseguiti durante lo scorso anno ha totalizzato un calo del 12% per i punti di vendita fisici.

L’aumento dei servizi a domicilio spinge sul cashless

Solo nel terzo trimestre, spiega Reply, il 34% degli europei ha ordinato cibo da asporto online a fronte di un dato globale pari al 56%. È interessante notare come i dati variano a seconda dei Paesi: il valore più elevato è quello UK (+46%), a cui segue quello italiano (+35%), mentre ultimo in classifica quello della Francia (+27%). Queste dinamiche hanno influito anche sulle prestazioni delle aziende del Food & Beverage sui mercati finanziari, dove in media il prezzo per azione dei più grandi player del settore ha registrato un +53%.

In generale dalla ricerca emerge il fatto che proprio i servizi a domicilio sono riusciti a porre rimedio ai problemi causati dalla chiusura che i bar e i ristoranti hanno dovuto subire per le misure finalizzate a contenere i contagi, con i ristoratori e i negozianti che proprio grazie all’e-commerce sono riusciti a rimanere in comunicazione con i loro clienti abituali, mentre i pagamenti digitali sono diventati una pratica sempre più utilizzata.

Anche a causa di queste nuove dinamiche lo studio prevede che crescerà dell’87% il numero degli europei che in futuro utilizzerà meno contanti per i propri pagamenti, mentre crescerà l’utilizzo di metodi come i QR code in cui l’Italia ha registrato una crescita del 34%, meno di Germania (+57%), Francia (+105%) e Uk (+131%). La conseguenza di queste tendenze è anche il ripensamento della logistica, che deve essere organizzata per offrire ai consumatori prodotti e servizi sempre più completi per ampliare la propria base di utenti.

Un next normal molto più digitale

Quanto al next normal, il futuro si prospetta sempre più all’insegna del digitale, attraverso il quale le imprese potranno godere di crescenti vantaggi competitivi, con una più efficiente pianificazione dei menu, l’ottimizzazione del processo di ordinazione e l’analisi dei dati per rispondere al meglio alle nuove esigenze dei consumatori.

“Grazie all’impiego di soluzioni digitali, le aziende hanno un maggiore controllo sulle esperienze dei consumatori e possono offrire soluzioni iper-personalizzate sulla base delle preferenze del singolo consumatore – afferma Filippo Rizzante, CTO Reply – Ne derivano non solo flussi di cassa aggiuntivi, ma anche una maggiore fedeltà del cliente. Comprendere la domanda in tutte le sue sfaccettature e le preferenze di ciascun consumatore consentono di avere una prospettiva lungimirante su come i brand cresceranno in futuro”.

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