AgriTech

L’acquaponica di The Circle come antidoto all’insicurezza alimentare anche nei Paesi più aridi

Cambiamenti climatici e aumento costante della popolazione mondiale spingono le Istituzioni a cercare tecnologie per la produzione di cibo che riducano il consumo di suolo coltivabile e di acqua. Una soluzione possibile anche nei Paesi più svantaggiati esiste: ecco quale secondo The Circle, il più esteso impianto acquaponico d’Europa

Pubblicato il 28 Ago 2023

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Mentre il mondo si sforza di affrontare il crescente spettro dell’insicurezza alimentare e della fame dilagante, l’innovazione tecnologica diventa una luce guida nell’oscurità. Con 258 milioni di vite umane appese a un filo a causa della fame, è ora di abbracciare soluzioni audaci e all’avanguardia. Un faro di speranza scaturisce dall’acquaponica, un sistema agricolo rivoluzionario che The Circle ha fatto proprio, e che potrebbe benissimo rappresentare l’arma segreta contro l’insicurezza alimentare nelle regioni più aride e svantaggiate del mondo.

258 milioni di persone a rischio di morte per fame

L’allarme lanciato dal Global Network Against Food Crises della FAO è assordante: 258 milioni di persone in 58 regioni del mondo sono minacciate dall’inasprimento dell’insicurezza alimentare. Eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici e conflitti si sono uniti per creare un cocktail tossico, colpendo in particolare sette nazioni (Somalia, Afghanistan, Burkina Faso, Haiti, Nigeria, Sud Sudan e Yemen) in cui la fame è divenuta un sinistro spettro di morte imminente.

Un quadro drammatico in costante crescita da quattro anni soprattutto nei territori colpiti da siccità e inondazioni e con un’elevata dipendenza dalle importazioni di prodotti alimentari. Ma come contenere l’insicurezza alimentare in zone in cui mancano acqua e terre coltivabili?

Come nutrire le regioni più vulnerabili con l’acquaponica

In risposta allo scenario tratteggiato dallo studio, The Circle, prima azienda agricola acquaponica italiana di origini romane e ad oggi la più estesa azienda agricola acquaponica d’Europa, spiega il potenziale di una soluzione agricola che pone al centro della propria tecnologia il risparmio di terra e di risorse idriche fino al 90% e l’eliminazione dell’uso di concimi chimici: l’acquaponica. Una simbiosi di coltivazione fuori suolo e allevamento di pesci che potrebbe essere la chiave per sfamare le popolazioni bisognose senza gravare ulteriormente sulle risorse già sottoposte a un enorme stress.

“The Circle – dichiara Thomas Marino, CMO e Co-Founder – nasce con l’obiettivo di assicurare una dieta completa a base di vegetali e di proteine alle popolazioni che abitano le zone più aride e meteorologicamente compromesse del mondo attraverso l’acquaponica, una soluzione agricola che sopperisce alla mancanza di terra e di acqua grazie a una tecnologia basata sull’eliminazione di sprechi e concimi chimici”.

L’acquaponica di The Circle

In un’epoca in cui ogni goccia d’acqua conta, l’acquaponica si distingue per la sua capacità di utilizzare le risorse idriche in modo estremamente efficiente. Un impianto acquaponico è un sistema a ricircolo di acqua e di nutrienti che accoppia idroponica e acquacoltura in un’unica soluzione. In sostanza, i pesci d’acqua dolce, allevati all’interno di vasche artificiali, producono sostanze di scarto e ammoniaca sotto forma di escrementi.

L’acqua contenuta all’interno di tali bacini, contaminata dal materiale organico prodotto dagli animali, viene portata verso un biofiltro che ospita una popolazione di batteri in grado di scindere le molecole di ammoniaca in azoto, il nutriente principale per la coltivazione delle piante.

Una volta passata attraverso il biofiltro, l’acqua, ricca di nutrienti, raggiunge le torri verticali che ospitano le piante: queste vengono irrigate dall’alto verso il basso in modo da far assorbire alle radici i nutrienti necessari e, contemporaneamente, di purificare l’acqua in eccesso che tornerà nelle vasche dei pesci permettendone la crescita.

Una soluzione altamente adatta a quelle regioni del globo prive di risorse idriche e di terre coltivabili che consente il risparmio di 180 litri di acqua per kg di insalata prodotta. Un impianto delle dimensioni di 5000 mq permette, infatti, la coltivazione di 400g/mq2 di insalata ed erbe aromatiche di altissimo livello ogni 21 giorni. In più, le vasche possono arrivare a produrre 750kg di pesci, fonti di proteine importanti.

Il futuro della sicurezza alimentare

Le ultime proiezioni delle Nazioni Unite suggeriscono che nel 2030 la Terra potrebbe essere popolata da 8,5 miliardi di persone e la popolazione mondiale potrebbe crescere fino a circa 9,7 miliardi nel 2050. Per questo, l’aumento della domanda di risorse naturali potrebbe portare a una maggiore scarsità di acqua e di suolo fertile in tutto il mondo.

Le Istituzioni internazionali stanno quindi studiano tale scenario impegnandosi ad incentivare le soluzioni AgriTech più innovative come l’acquaponica, tanto che, con un valore di mercato globale di 864 milioni di dollari al 2023, l’industria in questione potrebbe toccare i 2,7 miliardi di dollari nel 2033 con un CAGR del 12,10% nel periodo 2023-2033.

Ma affinché anche i Paesi più svantaggiati possano dotarsi di impianti acquaponici per contenere la fame delle comunità locali con una dieta completa a base di proteine e vegetali, servono formazione, supporto tecnico e collaborazione economica.

La chiamata all’azione

“In natura non esistono scarti, è tutto un riciclo. La soluzione agricola alle più minacciose problematiche ambientali esiste, così come gli incentivi da parte delle Istituzioni internazionali per implementarla. L’allarme lanciato da FAO è un richiamo urgente all’azione. Non c’è più tempo. C’è bisogno sempre più di soluzioni innovative per produrre più cibo in meno spazio, in maniera responsabile. Noi ci siamo” conclude Thomas Marino.

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