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Abaco Group connette terra e cielo per portare all’Agrifood più intelligenza e sostenibilità



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Con un focus sulla elaborazione e valorizzazione dei dati, Abaco si posiziona come partner strategico nel settore, offrendo soluzioni digitali che ottimizzano l’impiego delle risorse naturali e proteggono le colture da danni e malattie. Un’anticipazione di Giovanna Roversi dei temi che affronterà durante il Convegno dell’Osservatorio Smart Agrifood in programma il 15 marzo

Pubblicato il 7 mar 2024



Giovanna Roversi, Sales Manager di Abaco
Giovanna Roversi, Sales Manager di Abaco

L’agroalimentare è un campo fertile per l’innovazione digitale. Soprattutto di fronte alla necessità di individuare prontamente soluzioni all’avanguardia alle questioni, sempre più pressanti, che vedono convergere produzione alimentare e sostenibilità ambientale. Tecnologie come Intelligenza artificiale, Internet of Things, Blockchain, hanno il potenziale per plasmare il futuro dell’Agrifood, un futuro all’insegna della trasparenza e della tracciabilità, della sicurezza e della sostenibilità alimentare, che il Gruppo Abaco è pronto a indirizzare con competenza e soluzioni.

L’azienda si posiziona come un partner strategico per chi opera nel settore agroalimentare, offrendo una gamma di soluzioni digitali che si servono dei dati territoriali e agronomici provenienti dall’osservazione satellitare e dai sensori IoT in campo per generare dashboard e strumenti di supporto alle decisioni, per salvaguardare le colture dai danni causati da insetti, fenomeni climatici e malattie oltre che ottimizzare l’impiego delle risorse naturali per evitare sprechi e tutelare la fertilità del suolo da pratiche invasive.

Il successo delle collaborazioni con entità come il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc e Ferrari Trento testimonia l’efficacia delle soluzioni Abaco Group, che riescono a coniugare le esigenze di qualità e sostenibilità con il digitale, preservando al contempo l’unicità del prodotto made in Italy.

Abbiamo chiesto a Giovanna Roversi, Sales Manager di Abaco, di raccontarci di più sulla vision, sulla mission e sulle soluzioni con cui la società anticipa, grazie a tanti anni di esperienza sul campo, le esigenze di un mercato in evoluzione che sarà sempre più orientato alla sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica (ESG).

Roversi sarà una delle voci che animeranno il prossimo Convegno dell’Osservatorio Smart Agrifood, che si intitola “Smart Agrifood: il dato è tratto. Ora la sfida è la maturità digitale” e nella mattinata di venerdì 15 marzo presenterà i risultati dell’edizione 2023 della indagine.

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Abaco in campo: la partita si gioca tra sostenibilità e innovazione

Oggi il settore agroalimentare si trova di fronte a molteplici sfide: aumentare la produzione sostenibile di cibo per far fronte alla crescente domanda globale, gestire in modo efficiente le risorse idriche e del suolo, adottare strategie indirizzate alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici. La trasformazione digitale non è altro che un abilitatore di un ecosistema più efficiente, sostenibile e produttivo.

La nostra missione, afferma la Sales Manager, è di fornire ai player del primo settore e ai governi soluzioni digitali avanzate che consentano di migliorare la gestione e il controllo delle risorse territoriali, ottimizzare i processi produttivi e incrementare la qualità dei prodotti, contribuendo così a garantire la sicurezza alimentare e contemporaneamente, a ridurre l’impatto sul pianeta.

Quello che offriamo, continua Roversi, è una piattaforma digitale che consente di migliorare le pratiche agricole, dalla salute del suolo al carbon footprint, e sistemi avanzati di monitoraggio e analisi che abilitano una gestione più efficiente delle risorse idriche oltre una ottimizzazione dell’impiego di fertilizzanti e pesticidi. Inoltre, i nostri strumenti per l’analisi predittiva aiutano, ad esempio, gli agricoltori a prendere decisioni informate, migliorando la resilienza e l’adattabilità delle loro aziende ai cambiamenti climatici.

Risk Management per la tutela del Made in Italy

In un comparto, come quello dell’Agrifood, dove la produzione è strettamente legata alle condizioni ambientali e climatiche, una gestione efficace dei rischi è fondamentale per garantire la sicurezza e la continuità della catena di approvvigionamento. Attraverso strategie di risk management mirate, le aziende possono identificare, valutare e mitigare i rischi legati alla variabilità climatica, alle malattie delle colture, alla disponibilità idrica e ad altre minacce che potrebbero compromettere la produzione e la qualità dei prodotti.

Inoltre, quando si parla di tutelare il Made in Italy, dove l’eccellenza e la reputazione del marchio sono fondamentali, una corretta gestione dei rischi contribuisce a preservare la qualità, l’autenticità e la competitività dei prodotti italiani sul mercato globale.

In questo frangente, il Gruppo Abaco porta all’attenzione due casi di successo che riguardano il vitivinicolo, un comparto fondamentale per il settore primario italiano, in grado di adattarsi ai cambiamenti e creare perfette sinergie tra tradizione e innovazione.

Vitivinicoltura di qualità con il digital farming

Come racconta Roversi, il percorso intrapreso con Ferrari Trento riflette un impegno comune verso l’innovazione e la sostenibilità nel settore della vitivinicoltura di qualità. Attraverso la digitalizzazione dei vigneti e l’integrazione di dati provenienti da stazioni meteorologiche aziendali, siamo stati in grado di monitorare con precisione le esigenze irrigue specifiche di ogni appezzamento, migliorando l’uso delle risorse idriche e riducendo lo stress idrico delle piante. Questo progetto non solo ha permesso di ottimizzare la gestione delle risorse naturali ma ha anche contribuito a preservare le qualità uniche del terroir, dimostrando che tradizione e innovazione possono coesistere e rafforzarsi a vicenda.

Il Consorzio di Tutela del Doc Prosecco è il caso di successo che Abaco Group discuterà durante il prossimo Convegno Smart Agrifood. Il progetto si inserisce in un contesto di grande rilevanza, dove l’obiettivo era quello di mappare e analizzare il territorio di produzione attraverso tecnologie avanzate, come la zonazione innovativa basata su dati satellitari. Questo ci ha permesso di individuare aree omogenee per rischio idrico e termico, fornendo strumenti preziosi per la gestione agronomica e la sostenibilità ambientale. L’interfaccia sviluppata permette, inoltre, una consultazione in tempo reale dei dati meteo, abilitando pratiche di agricoltura di precisione che si traducono in una maggiore efficienza e in un impatto ridotto sull’ambiente.

Per la maturità digitale servono investimenti, fondi e formazione

Guardando all’evoluzione del settore agroalimentare nei prossimi anni e al ruolo che giocherà l’innovazione digitale, Giovanna Roversi è convinta che il settore agroalimentare dovrà evolvere verso un modello sempre più digitalizzato e sostenibile. Nel contesto attuale, l’innovazione digitale riveste un ruolo cruciale in questa trasformazione, rendendo possibile una maggiore tracciabilità e trasparenza lungo tutta la catena del valore alimentare.

La Sales Manager inoltre è convinta che il grado di maturità nella digitalizzazione è perfettamente in grado di migliorare, a condizione però che sia accompagnato da investimenti, fondi e formazione. Ciò permetterà un conseguente aumento dell’adozione di tecnologie come l’Intelligenza artificiale per la gestione delle colture, l’Internet of Things per il monitoraggio in tempo reale delle condizioni delle colture e le piattaforme Blockchain per garantire l’autenticità e la sicurezza alimentare.

Innovazioni fondamentali che contribuiranno non solo a migliorare l’efficienza e la produttività del settore, ma anche a personalizzare l’offerta in base alle esigenze dei consumatori, sempre più informati e attenti, promuovendo pratiche agricole più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

Non esiste sostenibilità senza innovazione e viceversa

Ma in che termini l’innovazione digitale è in grado di promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale nell’Agrifood? La Sales Manager di Abaco risponde: “non può esistere innovazione senza attenzione a questi tre aspetti. In altre parole, non esiste sostenibilità senza innovazione e viceversa”.

La tecnologia è un abilitante di questo processo: sul piano economico, il monitoraggio certificato e costante di costi, ricavi e risorse consente un aumento dell’efficienza e una riduzione dei costi di produzione, migliora la redditività per gli agricoltori e consente una diminuzione dei prezzi per i consumatori.

A livello sociale, l’innovazione contribuisce a garantire la sicurezza alimentare attraverso una maggiore produttività e sostenibilità delle pratiche agricole, migliorando al contempo le condizioni di lavoro attraverso soluzioni automatizzate.

In termini ambientali, le tecnologie digitali possono aiutare a minimizzare l’impatto dell’agricoltura sull’ecosistema attraverso una gestione mirata delle risorse e il supporto ad azioni virtuose.

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