Corteva e Università di Piacenza alleate sulla formazione

Offriranno tre stage formativi a giovani ricercatori sulle competenze per i modelli sostenibili di agricoltura del futuro. Richard Maycock: “Si va verso soluzioni integrate in cui innovazione, redditività e sostenibilità saranno i propulsori del cambiamento”

Pubblicato il 04 Set 2019

agricoltura sostenibile economia circolare

Formare i giovani ricercatori sulle nuove competenze necessarie per implementare i  modelli sostenibili dell’agricoltura del futuro. E’ l’obiettivo dei tre stage nati dalla collaborazione tra Corteva Agriscience e l’Università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, e che potranno essere svolti in alcune aziende selezionate e presso l’università. Per annunciare l’iniziativa l’ateneo e l’azienda hanno scelto il Pesticide Chemistry Symposium “Advances in Risk Assessment and Management, in corso fino a domani a Piacenza.

L’iniziativa rientra nella strategia di Corteva – società specializzata nelle scienze ambientali e nello studio di soluzioni normative e di stewardship innovative – per l’innovazione in agricoltura, che richiederà sempre più conoscenze e competenze, supportate dal quadro normativo sull’Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari.

“Non ci è dato sapere con certezza come saranno i prossimi 50 anni per la protezione dei raccolti – afferma Richard Maycock, Emea & Apac Senior Regulatory & Stewardship Advisor di Corteva – ma di sicuro stiamo entrando in un’epoca in cui le aziende agricole implementeranno soluzioni integrate in cui innovazione, redditività e sostenibilità saranno propulsori di un cambiamento positivo per gli agricoltori e per l’intera catena alimentare”:

“La nostra istituzione è uno dei centri d’eccellenza in Europa per la ricerca, a cui i singoli Stati e la stessa UE spesso si rivolgono per un consiglio – aggiunge Marco Trevisan, Preside della Facoltà e co-presidente del Simposio, – Siamo entusiasti ed orgogliosi di questo nuovo progetto con Corteva, una società globale con cui collaboriamo da anni, e con cui condividiamo la stessa visione sulla strada giusta da percorrere per il futuro dell’agricoltura e per lo sviluppo di nuove abilità sulla sostenibilità, come opportunità di lavoro per le prossime generazioni di agronomi e tecnologi alimentari”.

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