Digital Delivery

L’ascesa del Digital Food Delivery non si ferma: in Italia cresce del 59% e vale 1,5 miliardi di euro

Just Eat presenta i risultati del quinto Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online in Italia, in cui analizza il mercato tra nuove tendenze e abitudini degli italiani, città più attive e crescita dei ristoranti

Pubblicato il 02 Dic 2021

Just Eat Delivery

E’ cresciuto del 59% rispetto al 2020 e ha generato un valore di 1,5 miliardi di euro. Stiamo parlando del settore del digital food delivery che oggi permette al 68% della popolazione italiana di accedere al servizio. Un’ascesa guidata sicuramente dall’evoluzione tecnologica, ma anche dall’accelerazione dovuta all’emergenza pandemica, durante cui il food delivery si è rivelato uno strumento utile per le persone, quanto vincente per la ristorazione.

Su Just Eat, nell’ultimo anno il +50% dei ristoranti ha scelto di affidarsi al digitale per ampliare il proprio business e la clientela; inoltre, si è registrato un ulteriore 12% di espansione e rafforzamento della presenza territoriale con Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Trieste, Verona e Cagliari le città più attive nel food delivery.

In questo scenario, Just Eat, app per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, società di digital food delivery, presenta i risultati del quinto Osservatorio nazionale sul mercato, analizzando in questa nuova edizione i trend dei consumi, le cucine e i piatti più amati ed emergenti e le abitudini lungo tutto il territorio.

“La pandemia ha contribuito a consolidare il digital food delivery come servizio essenziale per i ristoranti, che hanno potuto mantenere aperta la loro attività durante i periodi di chiusura e hanno compreso i benefici della digitalizzazione del business. Just Eat offre loro una consulenza costante per trasferire il know how sul digitale e aiutarli a incrementare il loro business – commenta Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia che sottolinea – Oggi contiamo oltre 24.000 ristoranti partner sulla piattaforma e siamo attivi in più di 1.300 comuni, raggiungendo il 66% della popolazione italiana. Vogliamo continuare a garantire ai nostri clienti un’esperienza unica, dal momento dell’ordine alla consegna a domicilio dei loro piatti preferiti, migliorando costantemente il servizio e offrendo varietà e qualità nell’offerta, che oggi è rappresentata da oltre 90 cucine diverse”.

Il report completo del quinto Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online è consultabile a questo link.

Da Nord a Sud, i trend parlano di tradizione e sperimentazione: libanese, thailandese, specialità regionali, cucina vegana e poke guidano i gusti degli italiani

Nella classifica delle cucine più ordinate dagli italiani, regina indiscussa resta la pizza, nella classica e intramontabile margherita, seguita dalla piccante diavola e dalla variegata capricciosa. Sul podio si confermano ancora l’hamburger, con una preferenza per il cheeseburger, e il giapponese, che resta saldo in terza posizione grazie ai tanto amati nigiri al salmone, agli uramaki ebiten e al sashimi di salmone.

E se al quarto posto si posiziona nuovamente la cucina cinese, è in quinta posizione che si trova la prima novità, il poke. Un fattore del suo successo è la versatilità, che va oltre l’originale hawaiano: se infatti il più ordinato è il poke al salmone, al secondo posto c’è la formula “componi il tuo poke” che consente di variare quasi tutti gli ingredienti andando incontro ai propri gusti.

Oltre alle cucine più ordinate, la ricerca rivela anche le proposte più in crescita e i food trend del momento. Se da un lato, sono aumentati gli ordini di specialità regionali (+43%), dall’altro si trovano cucine come quella libanese, che registra una crescita del +93%, seguita da quella thailandese (+61%).

Cresce anche la cucina salutare, con sempre più persone che prestano maggiore attenzione a quello che mangiano, come confermato dall’incremento delle insalate (+50%) e delle specialità healthy (+32%), ma anche dalla scoperta della cucina vegana, che sta guadagnando popolarità e segna un +67%.

Le cucine del cuore in Italia e all’estero

La cucina peruviana spopola a Milano, mentre quella thailandese cresce a Torino e Firenze. Roma predilige il messicano con i famosi tacos y burritos, le proposte libanese e asian fusion prevalgono a Bologna, mentre il trend indiano emerge a Cagliari e Palermo. Una tendenza che si ritrova anche tra i piatti che stanno guadagnando sempre più popolarità, come il pad thai di gamberi, i gyoza di carne e gli jiaozi, che insieme al poke al salmone e alla frittatina di bucatini delineano i trend emergenti a livello nazionale.

Guardando alle preferenze di altri paesi, in Germania, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera la nostra cucina è la prima in classifica, mentre quella americana prevale soprattutto in Spagna e Francia. Anche i piatti ci raccontano di passioni condivise con il Bel Paese, con la pizza tra i piatti prediletti dalla Polonia, nella versione capricciosa e dalla Svizzera, nella versione margherita. L’hamburger invece spopola oltre i confini italiani: la Spagna lo preferisce nella variante con carne di vitello, mentre in Germania si preferisce il cheeseburger. E se nei Paesi Bassi si fa sentire la voglia di Oriente con il wok, è l’italianissimo dessert tiramisù il piatto preferito dai francesi.

Mangiatori di cibo a domicilio: chi sono, perché ordinano e quando lo fanno

Da un punto di vista sociodemografico, gli utenti più attivi nel food delivery si confermano i Millennials che, insieme alla Generazione Z e X, raggiungono l’87%.Sono appassionati di calcio (46%) e videogiochi (54%), e suddivisi in maniera omogenea tra uomini (51%) e donne (49%). L’82% dei loro ordini avviene attraverso app ed è guidato dal bisogno di togliersi uno sfizio (27%) o dalla volontà di rilassarsi dopo una giornata di lavoro o studio (19%), possibilmente insieme al partner (46%) o alla famiglia e agli amici (22%).

I momenti preferiti per ordinare? L’ora dell’aperitivo/break pomeridiano (24%) e la cena (54%), seguiti dal 13% che invece preferisce coccolarsi in pausa pranzo con una consegna a domicilio. Guardando oltre i confini italiani, l’early dinner è preferita nei Paesi Bassi (55%), in Svizzera (39%) e Germania, dove si ordina spesso anche in pausa pranzo (38%), mentre cenare nel classico orario italiano dalle 19 in poi, è gradito soprattutto in Spagna (66%) e Francia (58%).

Nel 2021 gli italiani si sono distinti anche per ordini dalle grandi quantità: sono stati ordinati abbastanza sushi roll da riempire quattro campi di calcio, mentre se mettessimo insieme tutte le pizze ordinate si potrebbe coprire la distanza tra Roma e il Polo Nord. Il giorno in cui si è ordinato di più in generale è stato il 10 aprile, primo sabato dopo Pasqua e uno degli ultimi weekend passati in lockdown, mentre l’utente più attivo ha ordinato ben 571 volte, quasi un ordine e mezzo al giorno. L’ordine più grande di sempre è stato invece effettuato il 15 ottobre 2020 per un totale di 1.000 euro.

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