PNRR e agricoltura, una “dote” di oltre 7 miliardi per il comparto

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede una serie di interventi per modernizzare il comparto, indirizzandolo verso la rivoluzione verde e la transizione ecologica, oltre che verso un uso sempre più pervasivo delle tecnologie digitali.

Pubblicato il 03 Feb 2022

Prrr e agricoltura

Modernizzare l’Italia anche grazie ai fondi a disposizione dal PNRR per l’agricoltura. Contribuendo così allo sforzo in atto per consentire al Paese di ripartire e tornare a una crescita sostenuta dopo le difficoltà causate l’emergenza Covid-19.

Si tratta complessivamente, tra Piano nazionale di ripresa e resilienza e fondi complementari, di oltre 248 miliardi di euro, indirizzati a portare innovazione in tutti i comparti e ad assicurare alle imprese nuove leve di competitività, soprattutto quando si tratta di tutelare e aprire nuove opportunità per il Made in Italy anche grazie al digitale.

Proprio puntando a questi obiettivi il governo ha messo a punto e sta iniziando ad attuare il Pnrr, e tra i campi d’intervento e le sei missioni previste dal piano – che fissa una serie di step intermedi da qui al 2026 per lo stanziamento dei fondi – c’è un ampio spazio anche per l’agricoltura, a cui vengono destinati complessivamente circa sette miliardi di euro: un’occasione irripetibile per modernizzarsi e per puntare in modo sempre più deciso a competitività, sostenibilità e resilienza.

Pnrr, cos’è e quali sono i “pilastri” del piano del Governo

All’interno delle sei missioni del Pnrr non ce n’è una dedicata espressamente o esclusivamente all’agricoltura, che però può trovare interessanti opportunità “trasversali” rispetto alla strategia del Governo, attingendo volta per volta alle misure di competenza. Sarà opportuno anche per questo, per dare un quadro generale degli interventi previsti dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, dare un quadro complessivo delle sei missioni.

La “Missione 1” punta su “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”: mette a disposizione 40,3 miliardi che diventano 49,86 con il contributo di ReactEU e dello scostamento di bilancio.

Passando alla “Missione 2”, è quella sulla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”: 59,33 miliardi, che arrivano fino a quasi 70 con le altre due dotazioni finanziarie.

La “Missione 3” è centrata su “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, e prevede uno stanziamento di 31,4 miliardi, di cui 25,4 da Next Generation EU e 6 dallo scostamento di bilancio.

Quanto alla “Missione 4”, quella su “Istruzione e ricerca”, mette a disposizione 30,88 miliardi, che con l’aggiunta degli altri fondi complementari arrivano a 33,81.

La “Missione 5” riguarda “Inclusione e coesione”, dispone di 19,81 miliardi di euro, che arrivano a 29,8 con l’aggiunta delle risorse di ReactEU e di quelle provenienti dallo scostamento di bilancio.

Infine, la “Missione 6” è quella che mette al centro i temi della salute, con una dotazione di 15,63 miliardi di euro, che arrivano a 20,23 con l’aggiunta dei fondi complementari.

Gli obiettivi del Pnrr per il comparto agricolo

Come dicevamo all’inizio, i principali obiettivi per Pnrr per l’agricoltura sono di contribuire alla modernizzazione del settore, anche in logica di digital transformation, per consentire a uno dei comparti comunemente considerati “tradizionalisti” di trarre vantaggio da una sostanziosa iniezione di innovazione.

Rendendo i propri processi sempre più competitivi anche su scala internazionale, sempre più sostenibili per salvaguardare il pianeta e sempre più resilienti alle forze esterne che lo minacciano, dagli eventi meteorologici estremi al global warming, fino alla concorrenza di altri mercati che prima del nostro hanno imboccato la strada delle nuove tecnologie. Rispondendo con uno degli argomenti che caratterizzano la produzione agricola italiana nel mondo: la qualità e l’unicità dei prodotti.

Pnrr e agricoltura, ecco gli interventi previsti dal piano

Se volessimo riunire gli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza a sostegno dell’agricoltura, arriveremmo a uno stanziamento di risorse per complessivi 6,8 miliardi di euro, a cui andrebbero però aggiunte le risorse previste da iniziative trasversali, non pensate direttamente per l’agricoltura ma di cui anche l’agricoltura potrà beneficiare.

Soltanto per fare un esempio, quello più calzante sono i fondi destinati a portare la banda ultralarga in tutto il Paese: si tratta evidentemente di un intervento infrastrutturale che non è pensato direttamente per l’agricoltura, ma che consentirà di beneficiare di una rete tlc più efficiente, pronta a supportare al meglio ogni  progetto di digital transformation per le aziende del comparto, dall’agricoltura di precisione alla smart agricolture.

Al centro della strategia del Governo per rafforzare il mondo e le filiere dell’agricoltura ci sono tre punti centrali attorno a cui ruotano tutti gli interventi: l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile, i contratti di filiera e di distretto e la tutela del territorio e della risorsa idrica.

Proprio declinando più in dettaglio questi tre “pillar” si arriva a capire a quali generi di progetti sono destinati i fondi del Pnrr per l’agricoltura. Dal documento emerge che 800 milioni di euro andranno al miglioramento della logistica, mentre 500 milioni serviranno per l’ammodernamento dei mezzi e delle macchine agricole.

Il piano prevede inoltre 1,2 miliardi per i contratti di filiera, e 1,5 miliardi per lo sviluppo di progetti legati all’agrisolare. Sempre in prospettiva di sostenibilità, il Pnnr stanzia inoltre 2 miliardi di euro per lo sviluppo delle produzioni e delle tecnologie che riguardano biogas e biometano. Infine, 88 milioni serviranno per gli interventi necessari agli invasi e ai sistemi di irrigazione.

Pnrr e agricoltura: 2,8 miliardi per sostenibilità ed economia circolare

Tra gli oltre sette miliardi di euro complessivi che il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia per il comparto agricolo, come dicevamo, una parte sostanziosa – poco meno della metà del totale, circa 2,8 miliardi – viene destinata a progetti per la sostenibilità e l’economia circolare.

Di questo “pacchetto” fanno parte gli 800 milioni che dovranno essere impiegati in azioni per il contenimento dell’impatto ambientale dei trasporti, ma anche per migliorare le capacità di stoccaggio e trasformazione delle aziende, di rendere più efficace l’export e portare innovazione, soprattutto in campo logistico, per i mercati all’ingrosso sparsi su tutto il territorio nazionale.

Potranno accedere a questa dotazione, in sintesi, gli operatori che gestiscono impianti per la lavorazione e lo stoccaggio dei prodotti agricoli, compresi quindi i frantoi o gli essiccatori, fino ai silos, e le aziende che vorranno intraprendere un percorso di digital tranformation o accelerare in quelli già avviati.

Parliamo in questo caso di Agricoltura 4.0, quindi di processi di automazione e digitalizzazione della produzione grazie a tecnologie come l’internet of things e quindi i sensori, che rendono possibile la realizzazione di progetti di agricoltura di precisione.

Dello stesso “settore” fanno parte anche le iniziative per la tracciabilità, particolarmente utili per difendere la produzione di eccellenza da minacce come quelle dell’ “italian sounding”, per i quali sono sempre più utilizzate tecnologie come i tag Rfid e la blockchain.

Se la tracciabilità può essere una delle soluzioni in gradi di indirizzare il mondo dell’agricoltura verso la sostenibilità, non si può però dimenticare che uno dei pilastri per perseguire questo obiettivo è quello dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili negli ambienti di produzione.

Per questo il Pnrr destina 1,5 miliardi di euro all’agrisolare. Si tratta di fondi riservati alle aziende che decideranno di installare pannelli fotovoltaici sui capannoni aziendali, senza consumo di suolo, procedendo anche all’ammodernamento delle strutture più datate, che potrebbe comportare tra le altre cose anche l’eliminazione dell’amianto. In parallelo c’è da aggiungere che anche il Mise ha in campo un programma con lo stesso obiettivo, grazie al quale vengono messi 1,1 miliardi a disposizione delle aziende che decideranno di andare in questa direzione, anche se non agricole, dal momento la platea dei destinatari è più ampia e comprende in generale le strutture produttive, non soltanto del settore agricolo.

A concludere questo “capitolo” ci sono infine i 5 milioni di euro per l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo, che mirano nello specifico al sostegno all’agricoltura di precisione. In questo caso verrà finanziato l’acquisto di macchinari, con ogni probabilità attraverso un bando ad hoc che sarà affidato all’Inail con lo strumento del “Bando Isi”.

Un progetto ad hoc, infine, probabilmente attraverso una nuova legge Sabatini, sarà dedicato a portare l’innovazione all’interno della trasformazione, dello stoccaggio e del confezionamento dell’Olio extravergine di oliva, uno dei simboli mondiali del made in Italy nel campo agroalimentare.

Pnrr e agricoltura: gli interventi per i contratti di filiera e di distretto

Per questo capitolo il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza mette a disposizione complessivamente 1,2 miliardi di euro. Tra gli obiettivi da raggiungere attraverso questo strumento ci sono la riduzione dell’utilizzo in agricoltura di fitofarmaci, di antimicrobici e di fertilizzanti di sintesi. Con lo stesso intervento si mira inoltre a rafforzare su scala nazionale l’agricoltura biologica, mettendo in campo strumenti che contribuiscano a contrastare la perdita di biodiversità.

Tra gli obiettivi dei contratti di filiera e di distretto il Pnrr, soprattutto grazie all’intervento di fondi complementari, mira inoltre a incentivare progetti che puntino al miglioramento del benessere degli animali e a garantire la sicurezza nel campo degli approvvigionamenti alimentari e ridurre gli sprechi alimentari, settore in cui l’Italia eccelle già sul piano internazionale.

Dello stesso piano fanno inoltre parte i progetti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo le filiere della catena e di contribuire a sviluppare la diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili su tutto il territorio nazionale.

Pnrr e agricoltura: gli interventi a tutela del territorio e delle risorse idriche

Quanto, infine, al terzo “pilastro” degli interventi previsti dal Pnrr per l’agricoltura, che punta alla tutela del territorio e delle risorse idriche, il piano mette a disposizione 880 milioni di euro, che puntano essenzialmente alla resilienza dell’agrosistema irriguo.

Il tema centrale sono in questo caso i possibili interventi per migliorare la gestione dell’acqua rendendo più efficienti infrastrutture come dighe, bacini, condotte, invasi e pozzi, con un occhio di attenzione alla sostenibilità in relazione ai cambiamenti climatici e alle situazioni, abbastanza diffuse nel nostro Paese, di dissesto idrogeologico.

Non tutta la dotazione sarà da utilizzare per nuovi progetti: 360 milioni del totale, infatti, sono espressamente dedicate a progetti già in via di realizzazione che sono stati finanziati dal governo, come gli investimenti sulle infrastrutture di rete e sui sistemi di irrigazione destinati al mondo dell’agricoltura.

Pnrr e agricoltura: gli altri interventi

Al di là dei fondi direttamente ed espressamente destinati al mondo dell’agricoltura, all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono inoltre una serie di altre misure più ampie, dalle quali anche il mondo dell’agrifood può trarre benefici. Parliamo ad esempio, come avevamo specificato in precedenza, del piano del ministro per l’innovazione tecnologica Vittorio Colao per la diffusione delle connessioni in banda ultralarga su tutto il territorio nazionale,  dei progetti per lo sviluppo di Biometano e Biogas (che ha una dotazione di 1,92 miliardi di euro e prevede un contributo statale per il 4% dell’investimento fatto dalle aziende), fino ad arrivare al progetto del ministero della cultura per la valorizzazione dei piccoli borghi, che sorgono prevalentemente in aree a vocazione agricola, e che prevedono tra le altre cose aiuti alle attività agrituristiche.

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