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Coldiretti, povertà: 2,6 milioni di italiani senza cibo, la punta dell’iceberg

Una recente analisi di Coldiretti indica che 2,6 milioni di italiani versano in condizioni di povertà tali da non potersi permettere il cibo

Pubblicato il 15 Lug 2022

coldiretti povertà

5,6 milioni di persone in Italia si trovano in condizioni di povertà assoluta, nel senso che non hanno reddito sufficiente per acquisire un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, è considerato essenziale a uno standard di vita minimamente accettabile. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Istat che evidenzia come la povertà assoluta confermi sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19. 

Come sostiene Istat, la causa di questa stabilità è imputabile a diversi fattori; in particolare, a un incremento più contenuto della spesa per consumi delle famiglie meno abbienti (+1,7% per il 20% delle famiglie con la capacità di spesa più bassa, ossia la quasi totalità delle famiglie in povertà assoluta) che non è stato sufficiente a compensare la ripresa dell’inflazione (+1,9% nel 2021), in assenza della quale la quota di famiglie in povertà assoluta sarebbe scesa al 7,0% e quella degli individui all’8,8%.

L’impegno di Fead nella lotta all’impoverimento alimentare

Una analisi Coldiretti su dati Fead rileva la punta dell’iceberg della povertà assoluta in 2,6 milioni di italiani costretti a chiedere aiuto per mangiare, un numero che peraltro è destinato ad aumentare nel 2022 a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina con l’aumento dell’inflazione, dei prezzi alimentari e i rincari delle bollette energetiche.

Il Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in Italia aiuta 2.645.064 persone tra cui 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili, secondo l’analisi della Coldiretti. Si tratta della componente più debole della società che è più esposta all’impoverimento alimentare determinato dal caro prezzi ma anche dal rallentamento dell’economia e dalla frenata dell’occupazione.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

 

Fonte: Rapporto Annuale Istat

Coldiretti sulla povertà: la crescita della solidarietà e l’importanza della PA

Contro la povertà – ricorda la Coldiretti – è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi. 

Per arginare questa situazione è importante l’intervento della Pubblica Amministrazione con i bandi finanziati dai fondi del Ministero delle Politiche Agricole per acquistare alimenti di base di qualità Made in Italy da consegnare alle famiglie in difficoltà – conclude la Coldiretti – nel sottolineare che la lista dei prodotti va dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi a denominazione di origine, dall’extravergine Made in Italy alla carne, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta. 

 

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