Abaco coinvolge i farmers nel progetto di conservazione della riserva naturale di Cavally

Con la sua piattaforma di smart agriculture, la società mantovana partecipa insieme a Earthworm Foundation alla raccolta di dati sulle comunità della riserva naturale in Costa d’Avoro per comprendere il processo di disboscamento prima che venga attuato un piano per fermare il fenomeno in corso

Pubblicato il 14 Mag 2021

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Parliamo di una superficie di 67,593 ettari a rischio a causa dell’invasione illegale di piantagioni di cacao. In prima linea con Earthworm Foundation contro la deforestazione della foresta di Cavally, una delle principali riserve naturali della Costa d’Avorio, c’è Abaco Group, società mantovana, player di riferimento europeo nella fornitura di soluzioni software orientate all’agricoltura di precisione e alla sostenibilità ambientale. Obiettivo dell’iniziativa è definire un piano, insieme all’organizzazione no-profit, sulle abitudini degli agricoltori e sulle motivazioni che li spingono a deforestare aree protette, individuando degli incentivi che permettano agli agricoltori virtuosi di continuare a produrre cacao in modo sostenibile.

Per combattere il fenomeno, Abaco ha messo a disposizione di Earthworm Foundation la propria soluzione, Abaco Farmer: un innovativo sistema integrato che utilizza i dati di osservazione satellitare (e il suo sistema automatico di identificazione e conteggio di alberi e aree verdi) per identificare le aree deforestate. Grazie al sistema di controllo a terra con sensori terrestri, i dati satellitari vengono elaborati con algoritmi di Intelligenza artificiale, andando a comporre indici di vegetazione, indici del suolo e set di dati sulla proprietà dei terreni coltivati. È possibile quindi sviluppare un “Piano di riforestazione” per definire le attività di tracciabilità della catena di fornitura. Infine, tramite una specifica applicazione mobile, è possibile integrare i dati e analizzare ulteriormente le tendenze del territorio.

“Preservare la biodiversità è fondamentale per rafforzare la produttività del nostro ecosistema e ciò dipende soprattutto dalla conservazione delle foreste” commenta Antonio Samaritani, Ceo di Abaco che sottolinea come il carattere innovativo dell’App risieda nella capacità “di capire le comunità locali e di coinvolgerle direttamente nel processo di cambiamento”.

Immagine fornita da Shutterstock

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