Dalla gestione mezzi proattiva alla farm zero emission, il progetto agrifood di Tierra

Dal monitoraggio passivo ad un approccio proattivo nella gestione delle macchine agricole che si trasforma in un nuovo modo di fare impresa nel settore monitorando e ottimizzando tempi e consumi fino ad ambire a diventare una farm a emissioni zero. Questo è il cambio di paradigma che Tierra Telematics si propone di implementare con le sue soluzioni di management di mezzi agricoli e, mentre aspetta il 5G per farle evolvere verso obiettivi sempre più sostenibili, con la scelta dell’iperconvergenza si è già assicurata una infrastruttura agile e in grado di garantire scalabilità, reattività e risparmi.

Pubblicato il 26 Lug 2021

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La farm vista come enterprise e l’agricoltore come un attore che deve avere la possibilità di monitorare a 360 gradi i propri mezzi e le proprie attrezzature in modo sempre più capillare e proattivo per ottimizzare la produzione e mirare al traguardo delle emissioni zero. Sostenibilità economica e ambientale si fondono in questa vision che sta diventando realtà nel settore agrifood grazie a soluzioni per il monitoraggio e il controllo di mezzi e attrezzature agricole come quella di Tierra Telematics che, non a caso, sono quelle che secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell’Università degli studi di Brescia, attirano maggiori investimenti (36%).

Digital farming: gateway e un software cloud based per monitorare la flotta sul campo 

Allargando l’idea di flotta, del cui monitoraggio da sempre si occupa, all’insieme di strumenti, mezzi e attrezzature che costituiscono i capital goods di una impresa agricola, Tierra Telematics ha sviluppato in questi anni una soluzione dedicata al settore che ha ribaltato il paradigma della gestione macchine. “Siamo passati dai controlli di tipo reattivo, sul consumo o sui guasti dei mezzi, a un approccio più proattivo che, analizzando i dati, fornisce indicazioni su come migliorare il proprio ciclo produttivo – spiega Mohamed Abd El Salam, Product Management and Business Development Senior Manager di Tierra Telematics– questo permette di minimizzare gli sprechi e l’uso improprio delle macchine a volte lasciate in folle ad inquinare, oltre ad aiutare gli agricoltori ad ottenere i benefici fiscali legati al modello di Agricoltura 4.0”.

Dal punto di vista tecnologico, la soluzione di Tierra Telematics consiste in un gateway che raccoglie le informazioni che già la maggior parte delle macchine, ben equipaggiate di sensori, è in grado di fornire, le campiona e le invia a un software cloud based che ne permette l’analisi e la visualizzazione da qualsiasi dispositivo collegato al web.  “Con il vertiginoso aumento dei dati e della velocità di elaborazione richiesta – aggiunge Mohamed Abd El Salam –  abbiamo anche spostato alcune logiche computazionali dal software ai nostri gateway, trasformandoli da semplici passacarte e dispositivi intelligenti in grado di inviare al cloud dati già pre-trattati”.

Dall’agricoltore al costruttore, per la form una filiera di vantaggi 

Diventata a prova di digitalizzazione massiccia, grazie a questa implementazione tecnologica, la soluzione di Tierra Telematics non solo trasforma il ruolo dell’agricoltore regalandogli la possibilità di rendere più efficace la propria visione imprenditoriale ma fa evolvere anche altri anelli della filiera delle macchine agricole come i costruttori e i concessionari.

Dal punto di vista di chi ha una impresa agricola, i vantaggi sono sia immediati che a medio-lungo termine. “Controllando il modo di operare dei mezzi è possibile ridurre il tempo di inattività di una macchina e identificare quale mezzo sia più adatto ad ogni situazione tra quelli presenti nel parco macchine, in questo modo si ha un immediato risparmio di carburante –  spiega Mohamed Abd El Salam – ci sono però benefici anche a lungo termine per gli agricoltori e sono quello più apprezzati. I nostri strumenti sono in grado di rilevare errori, malfunzionamenti e anomalie per fare manutenzione predittiva ed evitare fermo macchina che possono avere effetti disastrosi se accadono nella stagione più produttiva dell’anno. Questo rende la nostra soluzione particolarmente preziosa per quelle filiere che hanno finestre molto strette per la raccolta come ad esempio quella del grano e del frumento ”.

Anche i concessionari che forniscono le macchine agricole grazie al software di Tierra Telematics possono continuare a monitorarne le ore motore per pianificare momenti di manutenzione, preparare lo stock e contattare proattivamente i clienti anticipandone i bisogni e contrastando il mercato nero dei ricambi. Sono i costruttori di mezzi agricoli però, a quanto raccontato da Mohamed Abd El Salam, i soggetti che ad oggi più spingono per l’adozione di soluzioni di monitoraggio avanzate per poi diffonderle anche agli altri elementi della filiera e lo fanno per poter ridurre le casistiche di rottura. “Soprattutto dove c’è un contratto di garanzia è per loro molto conveniente avere informazioni e strumenti per intervenire in modo preventivo con campagne di richiamo o officine mobili. Questo gli evita anche un danno di immagine legato a possibili fermo macchina che nessun agricoltore gradisce”.

Con il 5G Tierra mira alle farm a zero emissioni 

Oliato il meccanismo con cui le sue soluzioni si propagano dal costruttore all’agricoltore, tranne qualche caso di big farm nord-americana che per prima si è mossa in questa direzione per avere il controllo di tutti i suoi mezzi multibrand, Tierra mira a farle evolvere ampliando gli elementi connessi, interagenti e monitorati per fornire dati e analisi sempre più utili.

Il primo step, spiega  Mohamed Abd El Salam, è quello di “interconnettere anche le attrezzature collegate ai mezzi agricoli e di cui ad oggi nessuno misura l’efficienza”, poi sarà la volta delle stazioni meteo poste sul campo “per avere il livello di umidità e di pioggia ed integrare queste informazioni con i dati delle macchine”. Risolti i problemi di privacy, l’idea sarebbe quella di integrare nel monitoraggio anche gli operatori ottenendo un quadro a 360 gradi sull’operatività della farm per gestire e permettere di lavorare in sicurezza alle persone, valutare se utilizzare o meno un mezzo a seconda dello stato del campo evitando di fare “giri a vuoto”, mantenerlo in ottimo stato minimizzando guasti paralizzanti.

Tutto ciò fa parte di una evoluzione tecnologica già in corso, in via di sperimentazione, con il coinvolgimento anche di agricoltori che in prima persona hanno intravisto i vantaggi futuri ma, con la diffusione del 5G, si prospetta un vero e proprio balzo in avanti che riguarda anche e soprattutto la sostenibilità. “Più che la velocità e la banda dati per cui siamo a posto almeno per i prossimi 10 anni, il 5G a noi offre il vantaggio dell’interconnettività tra device diversi, il ‘Vehicle-to-X’, permettendoci di interconnettere anche il mondo esterno”.

Già in grado di influire sulla riduzione delle emissioni, la soluzione di Tierra Telematics diventerebbe decisiva per l’abbattimento dell’impatto ambientale delle aziende agricole controllando il tempo di inattività del mezzi e collegandovi dei sistemi di monitoraggio della qualità aria per sapere il livello di inquinamento generato. “Entro fine anno partirà un progetto pilota assieme al nostro provider di connettività e a un nostro cliente per valutare i benefici lato business – annuncia Mohamed Abd El Salam  – Controllando tutto e permettendo all’agricoltore di calibrare il proprio effort per abbassare livelli di emissioni, il nostro obiettivo finale è quello di aiutarlo ad avere una farm a emissioni zero” (da leggere a questo proposito il servizio Agrifood sostenibile in fermento: boom di startup nel 2020 (+56%), Italia solo 12a al mondo ma in forte crescita)

L’imperconvergenza come scelta infrastrutturale abilitante  

A supporto di questa ampia e ambiziosa visione che guida Tierra Telematics nel rendere più sostenibile dal punto di vista sia economico che ambientale il settore agrifood facendo leva sulla gestione delle macchine agricole, c’è una scelta tecnologica e infrastrutturale compiuta già tempo fa dall’azienda, su suggerimento del suo fornitore storico Elmec Informatica: l’iperconvergenza. Nella pratica, come spiega Mattia Ballerio, Business Developer di Elmec Informatica, si tratta di “far collassare tutte le componenti strutturali logiche come server, storage, network, protocolli e software di virtualizzazione in un ‘data center in a box’, un appliance modulare governato da un unico software intelligente che gestisce tutti gli aspetti, compresa la ridondanza dello storage, rendendo ogni macchina virtuale in grado di resistere a un guasto del sistema e garantendo quindi alta affidabilità”. L’aumento della semplicità d’uso è evidente ma non è l’unico vantaggio di questa scelta che ha regalato a Tierra Telematics quella agilità infrastrutturale essenziale per far crescere la sua offerta e il suo portfolio clienti.

L’automatizzazione e la standardizzazione di tutti i processi, insite nel passaggio all’iperconvergenza hanno fortemente velocizzato i processi e abbattuto i costi nascosti, di operations, di circa il 20%. Non solo: “grazie alla natura software oriented delle soluzioni di iperconvergenza, esse possono evolvere più facilmente abilitando nuove features e nuovi miglioramenti senza dover mettere mano all’hardware né compiere passaggi complessi” aggiunge Ballerio spiegando come questa caratteristica offra all’azienda che sceglie l’iperconvergenza una migliore reattività ai bisogni dei clienti e una scalabilità gestita in autonomia dal software, il tutto senza richiedere dal punto di vista del personale alcuna competenza specifica di IT. Potrà quindi focalizzarsi sul business e sul cambio di paradigma che Tierra Telematics sta portando avanti con una roadmap ben tracciata.

 

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