AquaFarm e NovelFarm: a febbraio il futuro sostenibile dell’alimentazione

Appuntamento alle Fiere di Pordenone, il 19 e 20 febbraio la nuova edizione di AquaFarm e NovelFarm, le mostre-convegno dedicate alle tecniche di produzione alimentare sostenibile e innovative

Pubblicato il 05 Dic 2019

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Acquacoltura, Algocoltura, Molluschicoltura e Industria della pesca, ma anche Agritech, Soilless Culture, Green Economy e Urban Farming. Sono i temi centrali che domineranno il polo fieristico di Pordenone in occasione di due eventi dedicati alle tendenze attuali e future riguardanti le produzioni alimentari. Si tratta di AquaFarm e NovelFarm che il 19 e il 20 febbraio tornano a parlare di allevamento di specie acquatiche e coltivazione di alghe da un lato e colture indoor e vertical farming dall’altro con un’edizione 2020 che sarà totalmente all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale.

Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione e sull’evoluzione dell’agenda e degli eventi tematici in Fiera, sono disponibili i siti web delle due manifestazioni: AquaFarm e NovelFarm.

Il consumo sempre più smodato dei prodotti della pesca

Giunta alla quarta edizione, AquaFarm rappresenta l’appuntamento annuale per gli operatori della filiera dell’acquacoltura. Realizzata sin dagli albori in collaborazione con API e AMA, le due associazioni italiane di riferimento del settore, Aquafarm rappresenta l’appuntamento annuale per gli operatori dell’acquacoltura, una filiera che riveste un ruolo sempre più imponente a livello mondiale.

Una ricerca FAO rileva il 53% delle specie acquatiche destinato all’alimentazione umana a livello mondiale provienente da allevamenti. A questo, si devono aggiungere circa 30 milioni di tonnellate di vegetali acquatici e di macro e microalghe. Il consumo complessivo si aggira attorno ai 20,5 Kg a testa, con un incremento medio del 3,2% ogni anno dal 1961 ad oggi, superando sia la crescita della popolazione sia l’assunzione di proteine provenienti da specie terrestri. Con il totale dei prodotti della pesca fermo ai livelli della fine degli anni ’80, la crescita è sostenuta, e lo sarà anche di più in futuro, dall’acquacoltura.

Sostenibilità e aumento della produzione

Un dato interessante che emerge dalle rilevazioni FAO è che metà della produzione da allevamenti è relativo a specie acquatiche che vengono definite “estrattive”, cioè quelle che ricavano dall’ambiente il proprio nutrimento, filtrando l’acqua. In questo modo utilizzano anche gli scarti prodotti da quelle specie che invece devono essere nutrite dall’uomo, realizzando così una produzione integrata e riducendo l’impatto ambientale. La FAO e i produttori puntano molto su questi allevamenti per coniugare sostenibilità e aumento della produzione di cibo con l’acquacoltura.

Sostenibilità è anche una delle tematiche su cui punta la nuova edizione di Aquafarm:

  1.  sostenibilità ambientale, intesa sia come riduzione dell’impatto dell’allevamento sull’ecosistema sia come resilienza della produzione in presenza di cambiamenti ambientali, non solo climatici ma anche dovuti a inquinamento chimico e microplastiche;
  2. ricerca e innovazione in tutti i comparti della filiera con una particolare attenzione ai progetti cooperativi a livello europeo;
  3. prodotto finito da acquacoltura, raccontato anche attraverso degustazioni rivolte alla distribuzione e alla ristorazione individuale e collettiva.

Colture fuori suolo per nutrire la popolazione

NovelFarm costituisce invece la mostra-convegno internazionale dedicata all’innovazione nell’agritech, con approfondimenti su colture fuori suolo, economia circolare delle nuove coltivazioni e urban farming, e poi aree espositive con impianti soilless, vertical farming, LED, biostimolanti, biotecnologie, sensori, robot e sistemi di automazione.

Il programma di conferenze di questa seconda edizione analizzerà alcune sfide per il nostro pianeta nei prossimi anni, alle quali l’innovazione agricola del fuori suolo cerca di dare delle risposte. Questo significa nutrire la crescente popolazione riducendo lo spreco alimentare e gli impatti della logistica e dei trasporti portando la produzione primaria di cibo il più possibile vicino ai luoghi di consumo, ma anche adottare metodi di coltura che moltiplichino le rese e garantiscano massima qualità e stabilità delle caratteristiche organolettiche e nutritive.

Immagine fornita da Shutterstock.

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