Innovazione

La pasta italiana conquista lo spazio con la Missione Voluntas



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Raggiunge l’orbita un piatto di fusilli, riflesso della tradizione culinaria italiana e frutto di una ricerca avanzata. L’obiettivo è sperimentare i prodotti made in Italy in condizioni di microgravità nell’ambito del progetto Italian Space Food

Pubblicato il 30 gen 2024



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La missione Ax-3 Voluntas, guidata dal colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana Walter Villadei, ha preso il via dopo un periodo di preparazione di 14 giorni durante il quale l’equipaggio ha consumato esclusivamente cibo italiano. Ora in collaborazione con Axiom, azienda aerospaziale statunitense, uno dei fiori all’occhiello del Food Made in Italy, la pasta, raggiunge l’orbita per essere servita sulla tavola degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale: un piatto di fusilli che rispecchia la tradizione culinaria italiana e che è frutto di una ricerca avanzata.

Al via i test sui prodotti alimentari italiani in condizioni estreme

L’intento – sottolinea Francesco Lollobrigida in seguito al lancio della navicella avvenuto dalla base Kennedy Space Center della NASA – non è soltanto quello di garantire un’alimentazione nutrizionalmente equilibrata alla crew partita da Cape Canaveral, ma anche quello di sperimentare il “comportamento” dei prodotti italiani in condizioni di microgravità, nell’ambito del Italian Space Food Project.

Progetto che nasce grazie al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Aeronautica Militare e Axiom Space, in collaborazione con Barilla e il Pastificio Rana che ha messo a punto ricette equilibrate per l’equipaggio nel periodo di quarantena che precede la partenza in ragione della preparazione fisica e psicologica degli astronauti.

A Barilla, invece, il compito di occuparsi dei menù degli astronauti a bordo della ISS. Manderà nello spazio tre chili di fusilli con la sfida di mantenere la tenuta della cottura al dente e garantirne lo stesso sapore in un ambiente in cui anche le esperienze sensoriali cambiano.

L’opportunità di inserirsi nel settore emergente della space economy

Al di là della missione spaziale, “Si tratta di un’importante occasione per la valorizzazione degli alimenti italiani e per cogliere tutte le opportunità che offre la space economy. Vogliamo consolidare il nostro ruolo di modello ed esempio in campo agroalimentare per creare una filiera dedicata al commercio nel mercato dell’economia spaziale”, aggiunge Lollobrigida.

E questo è un altro passo in avanti, continua il Ministro, nel promuovere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO. Per questo, volge i ringraziamenti per il lavoro di squadra al ministro della Difesa, Guido Crosetto, e al collega del Mimit, Adolfo Urso che, insieme all’Aeronautica militare, all’Agenzia spaziale italiana, alle Università e centri di ricerca, “hanno sposato questa sfida che guarda all’innovazione, andando oltre i nostri confini”.

La pasta come ambasciatore del Made in Italy nello spazio

In concomitanza della partenza della missione Ax 3 di Axiom Space, Coldiretti ha diffuso una proiezione sui dati Istat secondo cui la pasta italiana ha già conquistato i mercati globali con un record di esportazioni che ha superato i 4 miliardi di euro nel 2023, mettendo a segno un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

Il successo della pasta italiana nello spazio è il risultato di una filiera che, dal campo alla tavola, produce ben 3,6 milioni di tonnellate di pasta, con un valore totale che si avvicina ai 7 miliardi di euro, sottolinea Coldiretti. Non mancano le sfide con cui 200.000 aziende agricole italiane devono confrontarsi per fornire grano duro di altissima qualità che però viene sottopagato, con il conseguente pericolo di abbandono delle coltivazioni e impatti economici, ambientali e sociali dirompenti.

La particolare passione degli italiani per la pasta emerge anche da statistiche che collocano l’Italia al primo posto nella classifica mondiale del consumo, con una media di 23,1 chilogrammi a testa. Questo valore supera di gran lunga quello della Tunisia, al secondo posto con 17 chili, seguita da Venezuela (12 kg), Grecia (11,4 kg), Cile (9,5 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina (8,6 kg) e Iran (8,5 kg).

La pasta italiana, oltre a deliziare i palati in tutto il mondo, si conferma ora come un autentico ambasciatore culinario anche nello spazio, portando il suo sapore unico in luoghi finora inesplorati.

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