Rischi Ambientali

ONO EF: anche l’insicurezza alimentare rientra tra le emergenze ambientali

Uno degli aspetti più insidiosi del cambiamento climatico è il suo legame con la fame, che oggi affligge 821 milioni di persone. La maggioranza delle azioni correttive degli italiani riguarda la riduzione degli sprechi di cibo e acqua e il consumo consapevole, come la predilezione per alimenti coltivati o allevati in modo sostenibile. Per sistemi alimentari più equi, resilienti e sostenibili nel lungo periodo, serve una “farm revolution”

Pubblicato il 28 Gen 2022

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Quasi tutti gli italiani (95%) concordano sul fatto che ci troviamo di fronte a una crisi climatica senza precedenti e sulla necessità di intervenire, tanto che il 47% è convinto che, se agiamo tutti insieme, possiamo fare la differenza. Le emergenze ambientali maggiormente citate comprendono il riscaldamento globale (95%), la plastica nei mari (76%) e l’inquinamento (72%).

Classifica che sicuramente risente dell’ampia copertura mediatica riservata a questi temi e dal loro riverbero social. Eppure, il 26% degli italiani individua tra le massime urgenze la difficoltà nell’approvvigionamento del cibo, insieme a desertificazione e disponibilità di acqua potabile. In ragione di questo timore, la riduzione degli sprechi alimentari e il consumo consapevole costituiscono la pratica correttiva maggiormente adottata (32%).

E’ questo lo scenario tracciato da ONO Exponential Farming, start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech, che ha realizzato una survey per indagare la percezione del rischio ambientale nella popolazione italiana, esplorandone la consapevolezza, i pericoli top of mind e il desiderio di reagire per contribuire a un mondo più sano.

Scarsità di cibo e acqua: la paura c’è

Uno degli aspetti più insidiosi del cambiamento climatico è il suo legame con la fame, che oggi affligge 821 milioni di persone (dati WFP) e, secondo l’organizzazione umanitaria internazionale Azione contro la Fame, 27 dei 35 Paesi altamente minacciati dal climate change soffrono di insicurezza alimentare estrema. Inoltre, il report Climate Change – A Hunger Crisis In The Making individua tra le potenziali conseguenze dirette dell’attuale crisi una diminuzione dei rendimenti globali delle colture pari al 50%.

L’attenzione al settore alimentare è dunque ai massimi storici, e non a caso in questa direzione vanno le maggioranza delle azioni correttive e sostenibili dichiarate dagli intervistati: il 32% riduce gli sprechi di cibo e acqua e ha adottato un consumo consapevole; e il 26% predilige alimenti coltivati o allevati in modo sostenibile. Ma se questi sono piccoli, importanti passi che tutti dovremmo intraprendere, devono essere anche affiancati da un’evoluzione negli approcci e nella tecnologia, che ci consenta di rendere i nostri sistemi alimentari più equi, resilienti e sostenibili nel lungo periodo.

L’Exponential Farming per sistemi alimentari equi, resilienti e sostenibili

In un contesto dominato dalla sempre più necessaria garanzia di approvvigionamento alimentare anche in periodi di emergenza o in aree che per effetto dei cambiamenti climatici diventano inadatte alla coltivazione, l’importanza di soluzioni che riducano consumi di energia, risorse e manodopera è centrale; e proprio su questa intuizione si fonda Ono Exponential Farming, start up innovativa veronese attiva nel settore agritech, nota per una piattaforma di agricoltura verticale modulare completamente automatizzata, capace di rientrare in qualsiasi location e dare luogo a una coltivazione idroponica indoor efficiente, con un notevole risparmio di acqua e priva di pesticidi e prodotti chimici.

“Per garantire il nostro futuro dobbiamo avviare una rivoluzione totale e cambiare le regole del gioco. È così che abbiamo concepito ONO Exponential Farming. Ed è così che la stiamo portando avanti”, dichiara Thomas Ambrosi, founder di ONO Exponential Farming “Nelle nostre farm la crescita delle piante è costante, indipendentemente dalle stagioni esterne, rispettando il naturale ciclo di vita della pianta e con condizioni ambientali sempre ottimali. La farm revolution avviene indoor e il futuro è verticale”.

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