Le Vertical Farm di ZERO democratizzano l’accesso all’Agroalimentare sostenibile

L’azienda di Pordenone sbarca nel mercato italiano con insalate, erbe aromatiche e microgreens, la cui coltivazione è totalmente affidata ad un’agronoma virtuale intelligente che assicura le massime performance in spazi industriali o edifici dismessi rigenerati in farm alimentate da energia pulita. “La nostra è un’agricoltura avanzata e di prossimità: coltiviamo vicino ai luoghi di consumo, riducendo l’impatto della logistica dei prodotti che spesso viaggiano per migliaia di chilometri” spiega il CEO, Daniele Modesto

Pubblicato il 25 Mag 2021

ZERO Farms

Con l’avvio della distribuzione di insalate monovarietà, mix di insalate, erbe aromatiche e microgreens nei supermercati Eurospesa del Gruppo Dado S.p.A in Veneto e Friuli Venezia Giulia, l’azienda di Pordenone specializzata nel Vertical Farming sancisce il suo ingresso nel mercato italiano. Nel frattempo, ZERO lavora allo sviluppo della coltivazione di fragole, fragoline di bosco e pomodorini ciliegino e al potenziamento delle proprie attività nel Nord Est e Ovest con l’obiettivo di espandere la capacità installata progressivamente e passare dalle 30 tonnellate di prodotto all’anno alle 1.500 tonnellate in 12 mesi.

“Le vertical farm sono una frontiera dell’agricoltura per qualità della produzione e ridotto impatto ambientale: tutto il nostro lavoro è concentrato sul renderle sostenibili anche sul piano industriale. Questo lancio è la dimostrazione che lo ZERO Farming, l’approccio innovativo alla produzione agricola a cui siamo giunti dopo tre anni di studio e sperimentazioni, è la soluzione per democratizzare l’accesso a prodotti di qualità per una fascia sempre più ampia di consumatori” spiega il CEO di ZERO, Daniele Modesto.

La produzione smart si avvicina al consumatore abbattendo i costi della logistica

Il progetto ZERO Farms prevede l’applicazione delle tecnologie di vertical farming proprietarie per allestire impianti produttivi (i primi sono in costruzione in Italia, Svizzera, Medio Oriente e Caraibi) di ortaggi e piccoli frutti distribuiti poi in supermercati, nella ristorazione e tramite canale diretto. Le Farms sono affidate a ROOT, un’agronoma virtuale intelligente che conosce e gestisce finemente tutte le variabili che influiscono sul ciclo di coltivazione in ambiente controllato, su più livelli e senza l’utilizzo di terra o altri substrati, assicura le massime performance degli impianti con il risultato di prodotti che conservano a lungo freschezza e proprietà benefiche.

Ogni passaggio e ogni evento del ciclo produttivo, dal seme alla confezione, è tracciato in maniera puntuale. Inoltre, ROOT acquisisce dati attraverso un network capillare di sensori Internet of Things e impara nel tempo come migliorare le performance dell’impianto e prevenirne eventuali anomalie. Per garantire un pieno controllo sui dati, ZERO ha deciso di allestire in house, presso la propria sede di Pordenone, il data center dove i dati confluiscono e la capacità di calcolo richiesta dagli algoritmi di machine learning applicati da ROOT.

“La nostra è un’agricoltura avanzata e di prossimità: coltiviamo vicino ai luoghi di consumo, riducendo l’impatto della logistica dei prodotti che spesso viaggiano per migliaia di chilometri. Inoltre, utilizziamo solo energia prodotta da fonti rinnovabili presso i nostri impianti o da partner in grado di certificarne l’origine. Quanto al consumo di acqua, ne impieghiamo oltre il 95% in meno rispetto all’agricoltura tradizionale perché ricicliamo quella che le piante non assorbono, la purifichiamo e la immettiamo nuovamente nel ciclo, a cui si somma un risparmio del 100% dell’acqua di lavaggio perché non abbiamo la necessità di lavare i prodotti che raccogliamo” aggiunge Modesto.

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