Climate change e criticità nelle food supply chain mettono in crisi la sicurezza alimentare

I dati del Global Food Security Index (GFSI) di Economist Impact confermano che dopo un periodo di lento ma costante miglioramento il Food Security Index segna un peggioramento della sicurezza alimentare a livello mondiale. Segnali positivi per l’Europa in generale e per alcuni paesi in particolare. Gli effetti di eventi atmosferici sempre più drammatici, la volatilità dei prezzi delle materie prime e le difficoltà nelle catene di approvvigionamento legate a Covid19 tra le principale cause del peggioramento

Pubblicato il 10 Dic 2021

sicurezza alimentare economist corteva 2021

La strada per il raggiungimento dell’SDGs numero 2: “Zero Hunger entro il 2030, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile” è purtroppo ancora lunga e con molti ostacoli. In particolare, a poca distanza dalla COP26 di Glasgow e a qualche mese dalla firma della Carta dell’Agricoltura sostenibile di Firenze, appare particolarmente preoccupante la conferma del peggioramento generale della sicurezza alimentare.

Come Agrifood.Tech avevamo rilevato questo allarme già nella primavera scorsa (leggi il servizio su sicurezza alimentare in peggioramento) e purtroppo i dati della decima edizione del Global Food Security Index (GFSI) di Economist Impact, realizzata con la partnership di Corteva Agriscience, confermano che dopo un periodo di lento ma costante miglioramento il Food Security Index segna purtroppo un peggioramento per il secondo anno consecutivo, nei valori che misurano la sicurezza alimentare a livello mondiale.

Effetti del climate change e crisi nelle catene alimentari tra le cause del peggioramento

Si tratta di una regressione determinata da una serie di fattori che stanno determinando un peggioramento complessivo nella qualità dei sistemi agroalimentari che devono rispondere prima di tutto a un aumento della capacità produttiva per rispondere ai bisogni alimentari in crescita legati all’incremento demografico. Questo “stress” strutturale, secondo il report di Economist Impact, si è saldato in questi due ultimi anni con fattori che creano problemi non solo sul piano della sicurezza alimentare, ma anche su quello della trasformazione stessa dei sistemi alimentari.

Pesano in special modo gli effetti della pandemia COVID-19 sui sistemi di produzione e sulle catene di approvvigionamento che hanno subito importanti interruzioni, ma sono anche gli effetti delle conseguenze legate al cambiamento climatico con eventi atmosferici drammatici sempre più intensi che provocano danni a loro volta sempre più pesanti sui sistemi di produzione agricola. Una terza causa è a sua volta direttamente legata a questi due fattori e vede un aumento nelle difficoltà di accesso a materie prime e una conseguente volatilità dei prezzi dei beni alimentari che vanno a determinare ulteriore difficoltà di accesso a cibo di qualità per ragioni legate al reddito. In ultimo si sta sentendo, come osserva sempre l’analisi di Economist Impact, la mancanza di investimenti governativi di sostegno all’agricoltura e alla trasformazione dei sistemi di produzione agroalimentare.

La relazione sempre più stretta tra sistemi di produzione agroalimentare e cambiamenti climatici

Il Global Food Security Index (GFSI) mette in evidenza la relazione sempre più stretta tra sistemi di produzione agroalimentare e cambiamenti climatici e il peggioramento delle condizioni ambientali ha un effetto diretto sulla sicurezza alimentare. In generale la resilienza climatica dei food system in termini di evoluzione delle pratiche agricole e di attenzione e responsabilità verso i territori è un fattore fondamentale sia per garantire la protezione delle risorse naturali e sia per tornare a far crescere i livelli di sicurezza alimentare.

Un altro segnale che arriva dall’indice riguarda la necessità di agire a più livelli a partire dagli investimenti che devono portare a una scelta produttiva verso colture più adeguate ai cambiamenti climatici. Si tratta di una direzione che deve favorire la diffusione di quelle coltivazioni che hanno la capacità di resistere alla trasformazione in corso e che deve essere associata nello stesso anche ad attività legate alla responsabilità verso i territori, in un’azione che consideri il rapporto inscindibile tra qualità e sicurezza alimentare e qualità della scelte di produzione agricola.

Tutti i fattori che incidono sulla sicurezza alimentare

L’indice dell’Economist Impact sottolinea che gli indicatori della sicurezza alimentare sono basati su un numero importante di variabili e per tutti i paesi si tratta di una sfida sistemica. L’Europa in generale e alcuni paesi in particolare sono in primissimo piano in questo percorso con risultati che stanno portando a garantire elevati livelli di sicurezza. Tuttavia, accanato ai temi legati alle scelte produttive e al rapporto con i territori c’è anche un altro grande tema che influisce su queste scelte e riguarda la capacità delle istituzioni, delle nazioni e delle imprese stesse di indirizzare i consumatori verso comportamenti alimentari che permettano a loro volta di sostenere scelte produttive adeguate al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e di sicurezza alimentare. Il tema della circolarità, nel senso di influenzare i consumi per indirizzare una trasformazione a livello di produzione, rappresenta un altro fattore chiave per limitare i fattori di stress sul suolo e delle risorse primarie come l’acqua, che rischiano di non essere in grado di sostenere gli attuali ritmi di crescita nella produzione e aprono “falle” sempre più importanti a livello di qualità dei prodotti e di sicurezza.

Accessibilità alle risorse alimentari, disponibilità, qualità delle materie prime, gestione delle risorse naturali

Il Global Food Security Index analizza da anni i fattori che determinano direttamente e e indirettamente la sicurezza alimentare in 113 paesi. I parametri di riferimento dell’indice riguardano temi come l’accessibilità alle risorse alimentari, la disponibilità, la qualità delle materie prime e dei prodotti, la gestione delle risorse naturali e la solidità nel tempo nella capacità produttiva. In tutto sono stati definiti 58 indicatori chiave che insistono anche in modo indiretto sulla sicurezza alimentare, come la diseguaglianza economica, le diseguaglianze legate anche ai fattori ambientali e all’accesso alle risorse naturali, le disparità di genere.

L’analisi di questi parametri permette all’indice di fornire indicazioni non solo sul valori assoluti legati alla sicurezza alimentare nei vari paesi, ma fornisce anche strumenti per la individuazione delle problematiche strutturali e sistemiche che impediscono di migliorare la qualità della produzione, con la possibilità di disporre di elementi di conoscenza per progettare e mettere in atto le azioni necessarie per avvicinare il raggiungimento del secondo Obiettivo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (SDG), ovvero: Zero Hunger entro il 2030.

Aumentare la resilienza e l’integrità dei sistemi alimentari

Gabriele Burato, Country Leader Italy Corteva Agriscience, azienda partner nella ricerca GFSI sottolinea in una nota l’impegno per mettere a disposizione soluzioni in grado di rafforzare la resilienza e l’integrità dei sistemi alimentari. Pratima Singh, Responsabile presso Economist Impact del Global Food Security Index sottolinea a sua volta come l’indice metta in evidenza l’impegno e i risultati di alcuni paesi che negli ultimi dieci anni hanno adottato misure per il contrasto dell’insicurezza alimentare, ma che nel complesso, purtroppo, i sistemi alimentari restano molto vulnerabili ai cambiamenti climatici, a quelli geopolitici ed economici.

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